Una bottiglia vale per il vino che contiene e, una volta vuota, è un nulla. Eppure le regole religiose, che sono come bottiglie etichettate giusto per non sbagliare annata, col tempo vengon prese per vino. Così noi anziché bere le stiamo a contemplare, trasformandoci così da uomini di fede a gente di religione. Percorriamo mare e terra proclamando digiuni e novene, terribili castighi e purgatori, con la faccia triste e gli occhi bassi di chi di Dio conosce solo la paura. Ma poi facciamo il conto e respiriamo: Messa presa, rosario detto, lume acceso. “Sono a posto”, ci diciamo cercando un digestivo, e raccomandiamo a Dio di dar da mangiare a chi non ne ha.
da Ataùro, Timor Est