Calze e scarpe, pantaloni lunghi e camicia ben abbottonata. È così che tocca pure a me soffocare di caldo a Messa o alle feste, mentre penso ai nostri adolescenti, volgari e seminudi sui social, e maledico il frate portoghese che impose a questa gente di vestirsi all’europea. Anticamente qui ci si copriva giusto i fianchi con una pezza di rapin hiri, un tessuto di fibra di palma (in foto). Altro non serviva a causa del clima. Ma sarà questo l’abito della festa di cui parla il Vangelo? Forse intende altro. È il capire dove sei, accorgerti delle porte che hai varcato, degli ambienti in cui ti sei introdotto. Renderti conto di chi hai di fronte, dell’occasione che puoi vivere e calarti nella realtà presente. Non essere stonato negli abiti certo, ma nemmeno nelle abitudini. Spogliarsi dunque, altro che vestirsi.
da Ataùro, Timor Est