Non è poesia né un inno alla sofferenza masochista. Iniziamo ad intuire che sono parole scritte per noi. Sono il nostro progetto di vita, l’incarico ricevuto. Guardando i suoi discepoli, Gesù si riempì infatti di speranza e vide vicina la fine della vostra fame e del vostro pianto. I discepoli di Gesù se ne andranno in giro a sfamare e far ridere la gente. Il mondo si riempirà di grasse risate e, ovunque ci sarà un povero, lì accorreremo facendo così regnare l’amore di Dio.