
Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo tra i morti, eccoti. È vero, Dio è dappertutto, in ogni cosa, e non vi è luogo da cui lui sia assente. Ancora di più: tutto è in Dio, dentro Dio, contenuto in lui come un bimbo nella madre. Siamo dunque costretti alla sua presenza? Come dirci liberi se non siamo in grado di fuggire lontani dal suo Spirito? Che libertà sarebbe mai, la nostra, se non possiamo scegliere di dire no a Dio? Ma possiamo. Possiamo chiedere a Dio di ritirarsi, di lasciarci in una bolla di vuoto e solitudine dove il suo fuoco d’amore non può entrare. Lo vediamo là fuori, un incendio d’amore che si riverbera sulle pareti della nostra bolla. Noi dentro nel gelo. Un isolamento totale, senza Dio, senza nessuno, nemmeno nemici. Perché se tutto è in Dio e Dio in tutto, la sua volontaria assenza è il nulla assoluto. È giusto averne la possibilità ed è ciò che tutti chiamano inferno. Il vuoto senza Dio.