
Più che da imparare, il vangelo è da fare. Non è infatti un libro di dottrina ma di morale, di stile di comportamento. Non c’è dunque ambito della vita da cui possa restare escluso. Il vangelo, per funzionare, va miscelato col cuore di chi lo legge, nel momento storico in cui lo legge. Altrimenti non resta che un testo antico. Chi prega il vangelo assume, col tempo, la stessa mentalità di Gesù e ogni sua giornata diviene la pagina di un quinto Vangelo. A volte, chi vive così riceve intuizioni che lo spingono a scelte tanto nuove da non trovare posto in ciò che già esiste nella società e nella stessa Chiesa. Un pioniere, insomma. Francesco d’Assisi poteva scegliere solo tra prete e monaco: fu il primo “frate”. Chi è il primo paga il prezzo della solitudine e spesso dell’incomprensione perché nessuno che beve il vino vecchio desidera il nuovo. Ma il vino nuovo si versa in otri nuovi, altrimenti tutto va perduto.
Per approfondire https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/luigino-bruni-logica-carismatica-1