
Mai cantar vittoria, insomma. Il nemico può sempre tornare, magari più forte di prima. Questo vangelo sembra dirci che il nostro punto debole è – appunto – debole. Come un arto ferito, farà sempre sentire ricadute. Non stupiamoci dunque se commettiamo sempre gli stessi sbagli. Raccogliamoci piuttosto attorno al maestro Gesù, non disperdiamo forze preziose. Il contatto con la via del vangelo ci renderà luminosi benché vulnerabili e imperfetti. Con lui scopriremo che i nostri difetti sono il rovescio dei nostri punti forti. Allora il pigro diverrà il calmo, l’irascibile sarà scattante nel servire e il malinconico si farà meditante. Perché è giunto a noi il regno di Dio.