
C’è un momento, nella vita di chi segue Dio e la sua Parola, in cui si fa chiaro cosa sia stato scritto apposta per il cammino di quell’anima. Giovanni Battista divenne la voce che grida nel deserto, di cui scrisse Isaia. Gesù, nella minuscola sinagoga di Nazareth, annunciò quel sabato la “sua” parola: Sono stato mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare un tempo di misericordia del Signore. Poi proseguì, dicendo che questa sua missione sarebbe stata estesa a tutti, non solo ai credenti di Israele. A tutti, partendo anzi dai più lontani, dai “non”. Non ebrei, non meritevoli, non come noi… A Nazareth non la presero bene, lo cacciarono via, rischiò il linciaggio. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Aveva una missione da compiere, una parola da realizzare.
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