Invece che agli uomini

Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. A parlare non è un ribelle anticonformista, sempre e comunque contro. A parlare è Simon Pietro e si rivolge così al sommo sacerdote. L’aveva imparato da Gesù, che bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini, fossero pure supremi capi religiosi. Nulla e nessuno infatti deve frapporsi tra la coscienza e Dio. La religione deve fare da trampolino per lanciare la coscienza nella vita interiore. È una spinta, non un blocco. Gesù seguì la sua coscienza fin sulla croce, soffrendo per essere incompreso dalle guide religiose. Non è bello essere squalificati, evitati come irregolari, lasciati cadere nel silenzio. Molti non resistono a sentirsi “sbagliati” e, forzando la propria coscienza e rinnegandola, rientrano nei ranghi obbedendo agli uomini. Troppo forte il bisogno di essere a posto, in sintonia coi superiori, in regola ad ogni costo. Ma di superiori non ce n’è. Le vere guide religiose sono fratelli liberanti. Magari maggiori, ma sempre fratelli. Non di più. Esempi di libertà interiore, di ricerca di verità, di dubbi e crisi e risposte. Ogni altro atteggiamento è clericalismo: tentativo di farsi obbedire credendosi Dio.

Atti 5,27-33 http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=At+5%2C27-33&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1

https://www.cittanuova.it/nessuno-lo-mai-visto-ritratti-timor-est/?ms=003&se=003