Non dimenticare

“Ricordati degli emarginati, degli orfani, delle vedove, non abbandonare nessuno di quelli che Cristo ha redento con il suo sangue”. Questa esortazione è forse tratta da una lettera di Paolo? Di Pietro? È forse stata pronunciata da un Papa in una catechesi? Nulla di tutto ciò. Non sono parole rivolte a noi. Sono parole che noi rivolgiamo a Dio. Le intercessioni dei vespri di ieri mettevano sulla nostra bocca esattamente queste parole. Ma come può un discepolo di Gesù rivolgersi con queste parole a Dio Padre? Come potremmo noi ricordare a Dio d’esser buono come Gesù? Chi siamo noi, discepoli o maestri? Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Chi ha scritto queste parole le corregga e, in ogni caso, facciamolo noi. Rimettiamo al proprio posto mittente e destinatario, inviato e colui che l’ha mandato: “Signore, ricordaCI degli emarginati, degli orfani, delle vedove, aiutaci a non abbandonare nessuno di quelli che Cristo redento con il suo sangue”.

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