Che sei nei cieli

Riusciremo un giorno a pregare davvero con queste parole sante, uscite dalla bocca del Maestro? Riusciremo a riappropriarcene? Quante volte ho sentito dire “facciamo una preghiera un po’ spontanea, non il solito padre nostro“! A questo siamo giunti, a credere che le nostre parole siano preghiera più autentica della sua. Pensare che, nei primi secoli della Chiesa, solo i battezzati potevano osare recitare il padre nostro, magari con paura di profanarlo, con la certezza di non essere degni. Non a forza di parole sarà efficace la nostra preghiera. Basterebbe la preghiera di Gesù, recitata e ripetuta in cuore come un mantra, anche un solo versetto, anche una sola parola. E dopo, solo dopo, solo a volte, osare aggiungere parole nostre, sperando che non siano sprecate.

Sullo stesso vangelo https://lalocandadellaparola.wordpress.com/2022/06/16/padre-nostro-3/?preview=true

Mt 6,7-15 Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Si narra che camminando da Assisi a Gubbio, Francesco abbia proposto a Fra Leone, pecora del buon Dio, di andare pregando. Quale preghiera Francesco?Pregheremo in silenzio il Padre Nostro e questa sera, giunti a destinazione, ci diremo come fu l’orazione. All’imbrunire, Leone, gioioso, dice a Francesco il numero infinito di Pater recitati lungo la via. Francesco disse: Pronunciata la parola ‘Padre’ non ho potuto continuare e tutto il giorno ho ripetuto ‘Padre, Padre mio, Padre nostro.” Racconti francescani