
La gioia è non avere regole, non avere comandamenti da osservare. Gioia e regola non stanno insieme. Questa è l’opinione di molti, forse di tutti noi. Eppure, quando il navigatore dell’auto con voce meccanica comanda “alla rotonda prendere la seconda uscita e proseguire per tre chilometri” non rispondiamo irritati con un “faccio quello che voglio!”, ma obbediamo. Di più: spesso pensiamo che senza quelle indicazioni non arriveremmo mai a destinazione. Se fosse lo stesso con i comandamenti di Gesù e del Padre suo? L’antico testamento usa esattamente il termine “indicazione stradale” quando parla dei comandamenti. Le parole di Gesù sono dunque indispensabili per raggiungere la meta della gioia piena nel modo più diretto possibile. “Che strano giro che ti fa fare il navigatore “, ci dice l’amico al nostro fianco. Vero, a volte i percorsi sono inusuali. Si tratta di fidarsi. Si tratta di fede.
Gv 15,9-11 disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».