Chi sei?

Per la curiosa faccenda dei sandali di Gesù vi rimando a questo articolo https://lalocandadellaparola.wordpress.com/2023/12/10/scalzi/ Ci fermiamo un attimo su altre parole di Giovanni Battista, su quel suo modo così strano di parlar di sé. Io non sono. Ecco la sua risposta quando insistono a chiedergli chi sei? È forse davvero il primo passo da compiere. Iniziare cioè a capire chi non siamo. Poi, forse, capiremo qualcosa in più di noi stessi. Io non sono. Non sono come voi, come voi mi vorreste, come voi vi aspettereste. Avessimo almeno questa forza, di distaccarci dalle etichette e dalla paura di deludere, dalla paura di apparire quel che siamo. Poi ci verrebbe più chiaro anche chi siamo o, per lo meno, chi vogliamo essere. In mezzo a voi, dentro noi stessi, sta uno che voi non conoscete.

Gv 1
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.