Elemosina preghiera digiuno

Ci siamo già a lungo fermati su queste dispute legalistiche: perché noi digiuniamo mentre i tuoi no? Oggi ci lasciamo colpire da una parola che durante l’anno ormai si usa solo prima di esami clinici, per fare una breve comparsa spirituale in Quaresima: digiuno. Tuttavia anche in Quaresima è una parola che sa di vecchio e di volontaristico. Perché infatti digiunare? Come può Dio essere contento se mangio di meno? La domanda è però forse un’altra: come posso esser contento io, sapendo che c’è qualcuno che digiuna senza averlo scelto? Ecco che si illumina il senso cristiano del digiuno: la condivisione. Mi privo di qualcosa perché altri ne godano. Il digiuno diviene elemosina. L’elemosina poi si farà preghiera. Kyrie Eleison, diciamo spesso pregando a messa, Signore abbi pietà. La radice è la stessa: se chiedo pietà devo avere pietà di chi ha meno di me.

Mt 9,14-15 si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».