È esattamente questo il problema: abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza. Come nulla fosse. Come fossi un nulla. Tu lì a guardare, noi a mangiare e bere. Non ti abbiamo notato, non ci abbiamo fatto caso. Sai com’è, la vita frenetica non ci dà tregua. Ora che ci rimbalzi sul muso le nostre stesse parole – non so di dove siete, mai visti! – e ci chiudi la porta in faccia, ci si aprono gli occhi e ti chiamiamo Signore. Come è stato possibile vivere una vita senza accorgerci di te, della tua fame? Eppure è accaduto e, senza sforzo, ci è scivolata via ogni occasione di bene.