
Tobia seppellisce un compatriota trovato morto in terra straniera. Seppellire i morti è opera di misericordia antica quanto l’uomo e non dovrebbe esserci nemmeno bisogno di insegnarla. Eppure foto così paiono smentirlo. Il nostro mondo rifiuta la morte, non se ne può parlare. I nostri figli non partecipano alla sepoltura dei nonni perché ne resterebbero sconvolti. La nostra morte è un incidente, una disgrazia imprevista. La morte degli altri invece, dei poveri, dei neri, dei migranti, quella è normale. I loro corpi restano insepolti e se ne pubblica tranquillamente la foto. Sfocando il volto, certo, per rispetto della privacy. Ma chi stiamo diventando?