
Forse, alla fin fine, siamo un po’ tutti di Nazareth. Un paesino minuscolo, mai citato in tutta la Bibbia, che si credeva il centro del mondo. Un mondo che nemmeno voleva conoscere né esplorare, ma da cui si difendeva. Quando Gesù vi fece ritorno, percepì il loro disappunto: i primi miracoli non li aveva compiuti lì, nella sua patria. Perché il medico non aveva curato anzitutto se stesso? Perché – tentò di spiegare – lui sarebbe stato un medico come suo Padre, Dio, che iniziava sempre a curare i più lontani, per poi giungere ai vicini. Sapeva bene che se si parte da sé, dal nostro modo di vedere le cose, poi non ci si muove più e si resta inchiodati lì, a confondere Nazareth col mondo. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. E fu così, fu per lui, il Nazareno disconosciuto, che Nazareth fu nota in tutto il mondo.