
Forse non è esattamente come molte volte abbiamo detto. Forse la conversione non è un cambio di religione, da una “sbagliata” ad una “giusta”. Non ci accontentiamo più nemmeno dell’immagine efficace dell’inversione di marcia, della conversione come un tornare indietro per aver sbagliato strada. La immaginiamo sì come un’inversione, ma simile a quella dei tornanti di montagna. Si inverte la direzione e al contempo si sale. E più si sale, più si guarda giù e si sorride. Vista dall’alto, la strada percorsa è buffa: tutti quegli avanti e indietro hanno allungato il cammino e sembrano le tracce di un ubriaco. Ma, vista dal basso, camminando, era la strada che ci pareva buona in quella salita verso il cielo. E si gira, si gira, si guadagna quota ritornando e convertendo passi e pensieri. In continua e sempre ricominciata conversione del cuore e della vita.
Conversione di San Paolo http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=At+22%2C3-16&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1