Giovedì santo

Che cosa sarà mai questo calice di vino che noi vogliamo bere? Non è forse il sangue che verrà versato oggi in tutto il mondo? Non contiene forse tutte le sofferenze, le violenze, le ingiustizie, i drammi, la morte che oggi si consumerà? Davvero vogliamo entrare in comunione con tutto questo e sentire come nostra la fatica degli altri, come nostra la morte altrui? Abbiamo la forza di dire amen davanti a questo calice? Che cosa vuol dire entrare in comunione con questo pane azzimo che ci viene messo tra le mani? Questo pane che si domanda come mai non è come gli altri pani. Abbiamo la forza di dire sì a questo pane che vorrebbe lievitare, che ci farà sentire nostra ogni aspirazione alla crescita, allo sviluppo, all’espansione che c’è nel cuore di ogni creatura? I sogni dai ragazzi, le aspirazione dei giovani, quelle dei poveri della terra che non possono nient’altro che sognare la vita che noi facciamo? Ancora vogliamo fare la comunione? Quando diciamo amen davanti a questo pane e davanti a questo vino noi vogliamo diventare una cosa sola con tutto l’universo, con la morte e con la vita che oggi e ogni giorno ripetono: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. Prendetene tutti.

https://youtu.be/wavSD_uAd-s