
Che sia il pizzo al mafioso, l’IVA allo Stato, la merenda al bullo o l’incenso a un dio, poco cambia. Quando a chiedere è qualcuno più forte, non resta che stringere i denti e sacrificargli ciò che ci saremmo tenuti volentieri. Se invece a chiedere è il più debole di noi, più povero, più vecchio, più ignorante, più colpevole ecc, allora si è messi alla prova, perché si è liberi di dire sì o no. Si è sovrani nella decisione. Ti aiuto o non ti aiuto. Ti perdono o no. Ti accetto o ti respingo. Sei obbligato a sacrificare ma non ad essere misericordioso. Per questo la misericordia è più grande. Misericordia io voglio e non sacrifici.
Mt 9,9-13 Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Tra 20 giorni esatti partirò per Timor Est, come sempre a mie spese. Se vuoi, puoi sostenere gli aiuti che porterò https://lalocandadellaparola.com/bdbf-onlus/