Il discepolo

Spesso i discepoli superano i loro maestri, lo sappiamo. Gesù stesso disse ‘farete cose più grandi di quelle che faccio io‘. Tutta l’evoluzione umana è un superare il maestro e non restare a ripetere da fermi i suoi insegnamenti. Altrimenti vivremmo ancora sugli alberi mangiando frutti di raccolta. Ma tutto ciò è avanzare dal punto in cui i nostri maestri ci hanno portato. Diverso è sentirsi più grandi del maestro, credersi superiori a lui e, dunque, non più bisognosi di istruzione. Il discepolo che si ritiene più grande del maestro, cessa di ascoltarlo e non è più discepolo. Come il nano sulle spalle di un gigante che, credendosi più alto, scende. E scompare. Puoi annunciare dalle terrazze solo ciò che hai ascoltato all’orecchio. Ogni maestro è a sua volta discepolo.

Mt 10, 24-33 Disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».