Sul monte

da Dili, TIMOR EST           La scienza già conferma che esiste una diretta connessione tra meditazione e tranquillità psicologica. Forse un giorno dimostrerà come siano possibili connessioni con realtà non sensoriali, come ad esempio il dialogo reale ma non fisico tra Gesù, Mosè ed Elia. Sono a Dili, ma il mio animo è ancora lassù con l’anziano delle uma lulik di Maubisse. Raccontandomi i miti fondatori di quest’isola, affascinanti come il suo sguardo e il suo sorriso dolcissimo, mi mostra una pietra, il punto dove tutto ebbe origine: “Qui tasimane e tasifeto (mare maschio e mare femmina, cioè Nord e Sud) si incontrano, questo è il centro di tutto, l’ombelico di Timor”. Sono incantato dalla sua voce e provo un rispettoso fascino per ciò che dice. Poi recupero dallo zaino il cellulare, attivo il geolocalizzatore che in qualche secondo mi dice esattamente dove mi trovo. E sono esattamente a metà strada tra i due mari, tra Nord e Sud. Chiamo in disparte il giovane di cui scrivevo ieri, solo io e lui, e gli chiedo: “Le mappe non c’erano, gli aerei non c’erano, i satelliti non c’erano… Come hanno fatto, migliaia di anni fa, a individuare questo punto?”. “Loro non avevano strumenti. Usavano lo Spirito della Natura”. Fisso lo schermo del cellulare, con quel puntino blu che dà ragione al mito. È bello per me essere qui.

Trasfigurazione del Signore  Lc 9,28-36       Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

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