
da Maubisse, TIMOR EST Eravamo seduti su pietre scure, io e questo giovane, con un grande albero che ci difendeva un po’ dal fuoco del sole di montagna. Attorno a noi tre enormi uma lulik, le case sacre dove da sempre si celebra cercando la sintonia con lo Spirito della Natura. Facevo domande, aiutato dalle mie interpreti, e la risposta ne suscitava altre. Così per ore, che sono sembrate infinite. O forse erano minuti densi come ore. Poi chiede il permesso di pormi lui una domanda. Come cristiano, si sente triste nel constatare un certo calo di partecipazione, di fede, simile a quello che gli ho descritto in Europa. “Per quale motivo i giovani europei non vanno più dietro a Gesù e seguono altri? A quale religione passano?”. Bella come il suo cuore, la sua domanda. Chi adoriamo noi europei? Perché sempre, tutti, perdiamo il tempo della vita per causa di qualcuno. O di qualcosa. Chi dunque adoriamo?
Mt 16,24-28 Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno»