
da Dili, TIMOR EST Ieri sera per il soffritto ho usato questo minuscolo scalogno. Lo vendeva una donna anziana, seduta in terra alla soglia del supermercato cinese di cui ormai sono cliente abituale. Mi sono abbassato sui talloni, alla timorese, e ho chiesto consiglio sulla scelta. Ci siamo aiutati a vicenda, in questa economia di strada, che più in basso non si può. È di Baucau, mi ha detto, un bel viaggio da qui. Ho cercato di immaginare una nostra nonna seduta in strada a Roma, a vendere cipolle ai passanti, ma non sono riuscito a creare l’immagine. Troppo diverse le vite e le situazioni. E poi dove inizia la povertà, quanto devi “non avere” al giorno per essere considerato povero o “sotto la soglia” della povertà? Dunque la povertà avrebbe pure una soglia, magari con scritto welcome. E la ricchezza ce l’ha? Chi mai si dice ricco? La ricchezza è ancora di più della vergognosa nauseante abbondanza materiale in cui siamo nati e viviamo noi occidentali, in cui vediamo soffocare di vuoto i nostri figli. La ricchezza è un atteggiamento del cuore, per questo la ricchezza non ha una soglia e il ricco lo trovi anche in un paese povero. Il ricco è colui che non lascia. Non lascia e trattiene tutto e tutti per sé: case, fratelli, sorelle, padre e madre e figli e campi… Tutto è suo. Diventa enorme fino a scoppiare, così grande da non passare. Il Nazareno invece, sapeva lasciare e tutti gridavano passa Gesù! Non è una colpa essere bianchi, istruiti e aver dei soldi. Non siamo responsabili di ciò che ci hanno lasciato, ma siamo responsabili di ciò che lasciamo ad altri. Non possiamo decidere dove nascere, ma dobbiamo decidere per chi morire.
Mt 19,23-30 Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».