Kere kere

da Tutuala, Valo Sere, TIMOR EST Un lungo cammino nella boscaglia ad una temperatura a dire poco sfiancante per raggiungere Ili Kere Kere, una stretta balconata a picco sulla foresta e il mare, sovrastata da un’altissima parete. Sopra di noi, tra liane e rocce, enormi alveari selvatici. Poi, abbassato lo sguardo, le noti, ovunque e discrete, le pitture preistoriche di circa seimila anni fa. A Timor abitavano essersi umani, persone, circa trentacinquemila anni fa. Tra tutte le figure, non sono riuscito a staccare gli occhi da quella mano usata come stampo, forse per gioco, forse sul serio. Lì, su quella alta roccia che forse un tempo era la parete di una abitazione, lì quattromila anni fa ha appoggiato la mano uno di noi lasciando il suo saluto. Chi era? Di che età? Cosa sognava? Cosa cercava? Amore. Se è umano cerca amore. Sempre e ovunque, nel tempo e nello spazio. Amare Dio e amare il prossimo, altro non è scritto nel nostro cuore. Possiamo raggiungere i confini del mondo, troveremo sempre una mano tesa a chiedere e offrire soltanto amore.

Mt 22,34-40 I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».