
Appena scelti i dodici, Gesù guarda i discepoli e annuncia loro questa buona notizia: riderete e mangerete! Sì, perché saranno proprio loro, quelli che ho scelto, a portarvi aiuto e gioia. Non tutti, certo. Tra loro alcuni allenteranno la presa, si adageranno, tradiranno il vangelo e non vi raggiungeranno. Ma altri ce la faranno, resteranno centrati in me e si accorgeranno di voi. Dunque beati voi poveri! Leggiamo bene. Gesù alza gli occhi sui discepoli e dice: beati voi poveri. Dunque i discepoli erano poveri. Qualcuno, quando scrivevo da Timor Est, mi confidava di avvertire una forza particolare, inspiegabile date le condizioni in cui mi trovavo. E se invece la spiegazione fosse proprio questa? I discepoli erano poveri. Il vangelo è stato annunciato a loro e, più tardi, scritto per loro. Di più: scritto da loro. È dunque nella povertà che lo si capisce in modo più naturale. I ricchi, i sazi, i gaudenti, fanno più fatica a cogliere il messaggio di Gesù. Sono come pesci fuor d’acqua. Ma, se vogliono, possono tuffarsi in un mare di poveri e riscoprire il messaggio autentico del Vangelo.
Lc 6,20-26 Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
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