Seminare

Interessa ancora quel che dico?, si chiede il predicatore. Questa parabola è la miglior consolazione dell’evangelizzatore che si sente fallito. “Semina, semina, qualcosa di certo resterà”, si sente dire. Ma sarà davvero questo il messaggio della parabola, cioè che l’importante è seminare sempre e comunque? Non voleva forse dire altro? Cioè che il risultato non è mai garantito e dipende anche dal terreno, dalla collaborazione dell’ascoltatore. Al seminatore però non resta il semplice incarico di spargere il seme della Parola, ma di scegliere il seme giusto nella giusta stagione. Non è onesto infatti dare la colpa al terreno, ai sassi, ai rovi o agli uccelli, se non si è usata intelligenza e attenzione nella semina. Tanti sforzi pastorali sono vani perché la gente ormai vive d’altro, è vero. Ma è pur vero che questi sforzi non hanno risultati perché sarebbero adatti a epoche e persone d’altri tempi e d’altri luoghi.

Lc 8,4-15 Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.