Dall’alto

In questo mondo, che pure è senza Dio, gli oroscopi e gli indovini vanno alla grande. Perché dunque il vangelo ci dice che i profeti vengono uccisi? Non predicono forse anch’essi il futuro? Il profeta, a dire il vero, non si pone come fine quello di svelare in anteprima ciò che inevitabilmente accadrà. Questo lo lascia fare ai lettori di carte e simili. Egli, più che pre-vedere il futuro, vede il presente. Si accorge se ciò che fai è buono veramente o invece è un male travestito da bene. Ti avvisa, ti mette in guardia, grida “guai, guai, saranno guai a voi, se continuate così finirete per danneggiarvi”. In questo senso sì, prevede il futuro, ma sulla base di un presente. Ammonisce l’oggi perché il domani sia buono, come Dio vorrebbe che fosse ogni nostro giorno. Ecco perché il profeta viene spesso odiato, perché smaschera il male lì dove tutti applaudono. Loro corrono felici dietro al loro eroe, ma il profeta, dall’alto, vede in lontananza un precipizio e grida perché cambino strada, che in ebraico si dice “conversione”. Convertitevi e credete al Vangelo, furono le prime parole di Gesù. Dobbiamo cambiare.

Lc 11,47-54 Il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.