Cercare

È esattamente così: a chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Ma questa parabola Gesù non la raccontò per i ricchi, ma perché i discepoli pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Li cala dunque in questo racconto la cui dinamica è il darsi da fare. Il regno di Dio non si manifesta da sé, come un’apparizione che si impone a tutti, ma solo a chi investe energie per cercarlo. E poi cos’è questo regno di Dio? È il modo con cui Dio vede la vita, la sua mentalità, il suo modo di pensare e agire. Quando si manifesta questa divina mentalità? Ogni volta che qualcuno vive e pensa come Dio. E chi ne è capace? Anzitutto Gesù di Nazareth, che infatti è la manifestazione di Dio in terra. E poi chiunque vive secondo il suo stile di vita. Ed è logico che chi più ha questo stile e più lo cerca, più ne avrà. Chi non l’ha e non lo vuole, perderà anche il poco stile evangelico che ha.

Lc 19,11-28 Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.