
Il figlio quindicenne di amici ucraini sabato trafficava attorno ad una bella bicicletta. L’aveva trovata in strada con un cartello: “gratis”. Anche il divano su cui stavo seduto – mi spiegavano – era stato trovato così, con la scritta “si regala a chi lo porta via”. Finalmente si moltiplicano le iniziative antispreco, che mirano a non gettare in discarica ciò che potrebbe ancora servire ad altri. È già qualcosa. Ciò che però Gesù vide quel giorno, nel tempio, fu ben altro. A differenza di chi donava parte del superfluo, la vedova povera donò tutto quanto aveva. Quelle due monetine, davanti a Dio, valevano infinitamente più di ogni mountain-bike o divano o chissà che altro ceduto solo perché non serve più. Educhiamoci tutti a riciclare materiali e oggetti, ma non dimentichiamo che si tratta solo di gettare il superfluo. L’amore evangelico è ben di più. Dio non ci ha donato un pianeta che stava per gettare in un angolo buio del cosmo, ma l’ha preparato in miliardi di anni di duro e paziente silenzioso lavoro.
Lc 21,1-4 Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere». Sullo stesso vangelo⬇️

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