
È vero, spesso ci sentiamo stanchi e sfiniti e vorremmo che gli altri, capendolo, si prendessero cura di noi alleviandoci. “Datemi tregua!”, vorremmo gridare chiudendoli tutti fuori. Ma anche gli altri, a loro volta, si sentono stanchi e sfiniti ed è per questo che si rivolgono a noi. Ognuno infatti ha le sue infermità, ognuno ha i suoi dèmoni di inquietudini che gli tormentano il cuore. Non resta che guardarci tutti reciprocamente con gli occhi compassionevoli di Gesù, non cessando di chiedere aiuto, non cessando di darlo. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Mt 9,35-10,6-8 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
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