La pace

Ieri sera uno studente di fisica descriveva l’esperienza comunitaria del Collegio Borromeo con un’immagine calzante: “Lasciando dei gas in una scatola chiusa, prima o poi interagiranno tutti gli uni con gli altri. Così siamo noi che, conoscendoci, cambiamo”. Nella scatola chiusa della classe, i miei alunni discutono fino alla rabbia e alle lacrime. I legittimi pensieri di qualche compagno non sono accettabili da altri: noi non accetteremo di cedere neppure una zolla di terra ucraina! Altri, che la terra non l’hanno mai avuta, ma solo acqua e zattera, assistono perplessi. L’adolescenza non aiuta e, anzi, rinforza ciascuno nella propria posizione: il mondo è diviso in assolutamente buoni e assolutamente cattivi e i buoni siamo noi. Siamo un po’ tutti così. Siamo un po’ tutti ciechi che gridano la propria visione della realtà. Cerco di calmare gli animi. Appunto: animi. Guardo una ragazza e le chiedo: tu preghi per la pace? Non capisce. Mi faccio il segno della croce all’ortodossa. Lei scuote il capo: no, non prego, non credo. Solo missili, bombe, armi. E noi? Crediamo che Gesù di Nazareth possa far vedere a chi comanda il mondo, le vie alternative alla violenza? Risuona ancora nei nostri cuori la supplica dei ciechi? Figlio di Davide, abbi pietà di noi! È importante sapere se e cosa si crede, perché avverrà secondo la nostra fede. Dunque: in cosa crediamo?

Mt 9,27-31 Mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Il video del Papa https://youtu.be/ndF2rdEOBHo

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