
Voi sapete dare cose buone ai vostri figli. Lo sappiamo davvero? Di certo lo vogliamo. Con tutto il cuore vogliamo dare cose buone, dare il meglio. Sapere cosa sia questo bene è però sempre più difficile. Chi rimpiange i tempi delle bacchettate, chi vorrebbe lasciare i figli liberi di decidere qualsiasi cosa. Potremmo iniziare a non nutrirli con pietre e serpi. Esiste ancora il male oggettivo, esistono ancora cose cattive che sono cattive sempre, cattive per tutti. I vizi capitali sono ancora capitali, universali, o sono divenuti relativi, vizi per me e virtù per te? Potremmo iniziare a nutrire i figli con pane e pesci, cioè con ciò che è buono sempre. Infatti esiste ancora il bene assoluto, che è bene per tutti. Educhiamo alle azioni che rendono più umani, che salvano dalla disumanità. Educhiamo alle opere di misericordia che sono sempre misericordia. Perché troppi, troppe volte, mettono tutto in forse, tutto in relazione a sé e gli altri chissà, pensino un po’ come gli pare, magari all’opposto. È vero, bisogna rispettarsi, non si può obbligare un mancino a scrivere con la destra. Ma il giorno in cui un mancino scriverà con la sinistra di essere destro perché si sente tale, allora non sarà libertà ma confusione. Allora non potremo più fare agli altri quello che vorremmo che fosse fatto a noi, perché chissà se lo prenderebbero per bene o per male. E sarebbe un buon motivo per farci ognuno i fatti nostri, ognuno nel suo brodo e nei suoi guai.
Mt 7,7-12 Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».