
Nessuno ci ha mai detto come sarà questo aldilà di cui un tempo si parlava di più. Soffiato l’ultimo respiro, chi resterà più sorpreso? L’ateo che afferma di essere solo materia e di scomparire con la morte, si ritroverà vivo fuori dal corpo e sarà meravigliato, forse un po’ imbarazzato. Chi crede in una vita dopo la morte fisica, sarà felice o deluso. Certo sarà meravigliato dal senso di libertà e di luce, ma pure noterà di essersi portato di là le stesse dinamiche che lo guidavano quaggiù. Il ricco della parabola aveva vissuto una vita scavando abissi di separazione tra sé e gli accattoni. La soglia della sua casa era divenuta un confine che non si poteva passare. Non aveva mai rivolto una sola parola al povero Lazzaro e, infatti, anche nell’aldilà continua a non parlargli. La barriera che aveva costruito, è ancora viva e forte. È permanente e lo intrappola. È il riflesso esatto, il prolungamento naturale della sua vita terrena. È paradiso o inferno. È specchio di ciò in cui crediamo.
Lc 16,19-31 Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».