Àlzati e cammina

Erano due le grandi vasche d’acqua di Gerusalemme. Una l’abbiamo incontrata domenica: la piscina di Siloe con il nostro cieco nato che un sabato, senza implorare la guarigione, si ritrova ad essere un segno vivente della luce creatrice che è Gesù stesso. L’altra vasca è quella di oggi, Betzatà, con questo anonimo paralitico lagnoso che non fa altro che raccontare i suoi mali e si indispettisce pure d’essere stato guarito. Non ha più motivo per chiedere elemosina: ora gli toccherà sgobbare. Il cieco nato fu il primo ad essere cacciato fuori dalla sinagoga, scomunicato per aver riconosciuto Gesù come il Cristo profeta. Questo è il primo che va a denunciare Gesù ai giudei che lo perseguitano perché compie guarigioni di sabato. Non basta dunque l’acqua, non basta il battesimo, non basta nemmeno essere miracolati da Gesù. Occorre essere persone che camminano davvero, non che si limitano a dire quanto sarebbe bello farlo.

Gv 5,1-17 Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.