
Gli undici versetti più scomodi del vangelo. Parole incandescenti, che nessuno vuole toccare così come quella donna nessuno voleva toccarla per ucciderla. Noi siamo abituati ad ammazzarci a distanza con un fucile, un missile o un drone. Non vedi in faccia chi uccidi. A quei tempi l’unica maniera era lapidare, scagliare pietre tutti insieme. Tutti partecipi ma nessuno macchiato di sangue. È l’ipocrisia di chi crede alla violenza come soluzione del male, eppure vuol restarne fuori. Come chi invia armi a chi fa la guerra e poi dice di voler la pace. Chi non ha peccato, scagli per primo la pietra. Se ne andarono tutti, non perché tutti avevano tradito la moglie, ma perché tutti si resero conto di vivere una vita adulterata, non autentica, inquinata da falsità. Forse qualcuno si sentì responsabile del peccato di quella ragazza. Si sentì costruttore di una società marcia di cui lei era il frutto.
Gv 8,1-11 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».