
Spesso Gesù risorto spiega la sua morte dicendo che bisognava che accadesse. Ma cosa significa, forse che fu un destino inevitabile? In che senso i profeti ne avevano scritto prima che accadesse? Forse come delle chiromanti avevano previsto qualcosa di immodificabile? È questa la volontà di Dio che Gesù accettò nel Getsemani? Se così fosse, non avrebbe potuto nemmeno evitarla e dunque accettarla non sarebbe un merito. Quel bisognava che il Cristo morisse è da leggersi come “è gioco forza”. Quando infatti si predica l’amore non violento universale, ci si va a mettere nelle gambe del diavolo. Forse il principe del male non reagirà? La predicazione in opere e in parole di Gesù, andava a bloccare gli ingranaggi di un sistema di potere basato sul “do ut des”, sulla vendetta, sulla morte, su un prezzo per ogni cosa. Chi va a scalzare questa mentalità, non può pretendere di rimanere vivo a lungo. Il sistema, come ogni sistema, espelle il diverso e lo cancella. La morte del Messia non è un incidente né un fallimento ma viceversa la prova che il messaggio è stato colto appieno: il vangelo è pericolosissimo e va fermato se si vuole che il mondo continui così.
Lc 24,35-48 I due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».