In dialogo

Si percepisce fortissimo che il vangelo di Giovanni fu scritto ad una certa distanza temporale dalla resurrezione di Gesù. Non si leggono solo i fatti e i suoi discorsi. Sono presenti pagine come questa, che vogliono rispondere alla domanda sulla identità di Gesù e sulla sua interiore missione. Chi è? In quale rapporto sta con Dio? Quale rapporto si crea tra lui, chi crede in lui, e Dio? Ogni volta che nella preghiera e nel dialogo interiore noi entriamo in contatto con Gesù, noi siamo in contatto reale con un uomo risorto che non vediamo né tocchiamo solo ed esclusivamente perché lui, dalla ascensione in poi, ha deciso così. Questo Gesù è il Figlio a cui Dio ha dato in mano ogni cosa. Perché allora siamo sempre tesi, ansiosi, con un fondo di costante preoccupazione così abituale da non conoscerne più nemmeno il motivo?

Gv 3,31-36 Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.