Perdersi

“Lascialo perdere!”, ci siamo spesso sentiti consigliare. È così comune questa espressione, che non le diamo più nemmeno significato. Per noi è un innocuo e forse doveroso “prendi le distanze”. Ma le parole hanno un peso e sono un fatto. Torniamo dunque ad usarle con attenzione, prima di ritrovarci a maledire il prossimo senza nemmeno saperlo. Ad ogni “lascialo perdere” ripeteremo mentalmente “lascia che si perda”. E poi sentiremo il cuore rispondere con le parole del maestro: la volontà di Dio è che io non perda nessuno. Dunque sì, a volte dobbiamo lasciare uno spazio tra noi e coloro con cui abbiamo una relazione così difficile da essere nociva per entrambi. Ciò significa saper perdere. Ma momentaneamente, credendo di cuore che in Dio ritroveremo tutti, senza che nessuno si perda.

Gv 6,35-40 disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno»