Imparare

È sempre inverno se non crediamo alla resurrezione. La vita è un cammino nel tempio, riparati sotto il portico di Dio, ma non c’è luce. È sempre inverno se non impariamo a credere, perché a credere si impara. Occorre ascoltare le opere, perché sono le opere di Gesù a dare testimonianza. Il risorto opera, è all’opera in ogni istante, ma noi non vediamo e, se vediamo, non ci basta. Viviamo tremando di paura, temendo di sbagliare, di essere abbandonati e di restare delusi. Allora potremmo, ad ogni sussulto d’ansia, fare mente locale, ricordare fino ad elencare le opere, i fatti che ci hanno testimoniato che Dio è vivo, reale, operante nella nostra vita quotidiana. E ripetere, come faceva Gesù: nessuno può strapparmi dalla mano del Padre mio! Nessuno! Lo capiamo?

Gv 10,2-30 Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».