Luce nuova

Domani si leggerà, a messa, parte di questa pagina. Un lungo discorso che Gesù pronuncia durante la sua ultima cena. Parole veramente pronunciate da lui, forse non tutte d’un fiato come in questi capitoli di Giovanni, ma certamente autentiche. Si sente forte che, dopo la resurrezione, a distanza di anni, coloro che avevano vissuto con Gesù sin dai primi passi in Galilea avevano di lui una visione sempre più chiara. Prima lo chiamavano rabbì, maestro, ora lo chiamavano Signore uno-con-Dio. Alla luce della resurrezione era sempre più chiaro che Gesù era più di un grande maestro. Tutti gli episodi passati emergevano dai ricordi e assumevano un significato nuovo. Disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre.

Gv 14,7-14 disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.