
Certo, è vero, ciò che conta sono i fatti. Anche le parole, però, hanno un peso che a volte condiziona le nostre relazioni. Gesù sapeva bene che, se avessero iniziato a circolare titoli e cariche nella sua chiesa, il carrierismo e l’ambizione avrebbero presto inquinato la fraternità universale da lui predicata. Non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Nulla di più disatteso, ahimé.
Sul titolo “reverendo padre” https://www.cittanuova.it/lultimo-saluto-timor-est/?ms=003&se=025