
Non vogliamo rubare il mestiere a nessuno, ma siamo quasi certi che uno psicanalista darebbe a questo racconto una interpretazione piuttosto prevedibile. Giuseppe, angosciato dalla notizia che Maria è incinta per opera altrui, si rifugia nel mondo dei sogni dove il suo inconscio ha libero sfogo. Sogna infatti quello che vorrebbe fosse accaduto: Maria non l’ha tradito e il bimbo è figlio di Dio. Può dunque stare tranquillo perché il loro amore è intatto come lei. Parola di arcangelo. Fin qui ci siamo, trattandosi di una comune proiezione dell’inconscio. Il problema è che Giuseppe, destatosi, fa davvero come gli ha detto l’angelo in sogno, sposando Maria come nulla fosse. Passiamo la parola allo psichiatra, che ci dica in quale sindrome si è infilato sto ragazzo. Oppure facciamo come lui, come Giuseppe, e crediamoci. Crediamo ai sogni, all’angelo e pure a Maria. Perché non è scritto, ma quei due si saranno pur detti qualcosa, occhi negli occhi e, insieme, avranno deciso di credere.