
Forse per farsene una ragione, per dare un senso a ciò che non ne ha, o forse per vedere del buono dove non c’è. Fatto sta che spesso, davanti alla morte e alla malattia, si sente dire “è volontà di Dio”. Liberi di dirlo e di pensarlo. Dicono però che, per sapere come la pensa Dio, bisogna ascoltare come la pensa Gesù. Da tutta la sua vita e, oggi, da questo vangelo, deduciamo che non ha mai dato cenno di pia rassegnazione ed accettazione del male. Talità kum, alzati! Ecco come reagiva Gesù di fronte alla morte. Non attribuiamo dunque né a lui né a suo Padre i mali che ci affliggono. Oltre che sbagliato, questo pensiero potrebbe portarci a non fare nulla per alleviare il dolore altrui. E ciò è davvero l’ultima cosa che Dio vuole.

