Non tacere

Anche a noi che non siamo appassionati di cerimoniali, fa un certo effetto trovarci in una cattedrale. Effetto ancora più grande lo fanno i bambini quando sono solenni. Solenni e soli. Ad aprire ogni processione vi è sempre un bimbo solo, che porta la sua croce. Sono soli, i bimbi, nella fede. Non è più cosa di famiglia. Soffocàti da mille aspettative su tutti i fronti, sportivi, scolastici, amorosi, estetici, nella fede sono soli. Non ci si aspetta che credano, che facciano un segno di croce prima di mangiare, che dicano le preghiere. Li si lascia soli in questo. Loro però ne hanno bisogno, vogliono credere, cercano Dio. Se dunque ne hai la possibilità, non aver paura; continua a parlare e non tacere. Educa a Dio, parla del vangelo ai tuoi piccoli, ai tuoi giovani. In queste città, un popolo numeroso attende di sapere del Maestro di Nazareth. Non avere paura, non tacere.

Mentre Paolo era a Corìnto, una notte, in visione, il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso». Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio. Mentre Gallione era proconsole dell’Acàia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale dicendo: «Costui persuade la gente a rendere culto a Dio in modo contrario alla Legge». Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: «Se si trattasse di un delitto o di un misfatto, io vi ascolterei, o Giudei, come è giusto. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra Legge, vedetevela voi: io non voglio essere giudice di queste faccende». E li fece cacciare dal tribunale.  http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=At+18%2C9-18&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1