Pronti per Pentecoste

Così termina il vangelo di Giovanni, con queste parole molto emozionanti in riva al mare di Tiberiade. Il mondo intero non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere, se fossero scritte una per una le molte cose che Gesù fece dopo la sua resurrezione. E un po’ ci dispiace, perché l’avremmo trovato volentieri un posticino per qualche libro in più, che ci dicesse ancora e ancora di lui risorto. Ma forse non è vero, perché nemmeno abbiamo mai letto per intero un vangelo (Marco, il più breve, lo si legge tutto in tre quarti d’ora). Il vangelo dunque finisce, ma in verità tutto inizia: tu, il vangelo e lo Spirito. Buona strada, buona Pentecoste!

Gv 21, 20-25 (camminando col risorto) Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&mobile=&Citazione=Gv+21%2C20-25&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&VersettoOn=1