
“Per fare un tavolo ci vuole un fiore”, conclude la canzone da cui tutti abbiamo imparato il mistero della nascita e della concatenazione delle cose. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” enuncia Lavoisier. Non sono venuto ad abolire legge e profeti, dice Gesù, ma a darne pieno compimento. Il messaggio del vangelo è il frutto maturo della moltitudine dei precetti religiosi ebraici. Non è ‘nonostante’ la Legge biblica che esiste il vangelo, ma semmai grazie ad essa. Gesù stesso è ebreo, frutto e figlio del popolo della Legge. Del resto, anche nella vita di ciascuno accade questo. A periodi di tempo o di pensiero in cui il bisogno di appoggiarsi a leggi e prescrizioni religiose è forte, succedono poi visioni più ampie e mature, capaci di andare oltre le leggi, verso l’unica legge dell’amore cosmico misericordioso.
Mt 5,17-19 Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
