
Insomma, come dire: per molto meno c’è gente che si è convertita molto di più. C’è chi ha ricevuto meno di noi, eppure è più grato a Dio e alla vita. Certo, per essere felici non basta pensare a chi sta peggio: se uno soffre, il dolore non gli passa certo così. Però è vero che chi gioisce con poco, ci dà una bella lezione. La lezione della gratitudine. Che nel greco originale dei vangeli si scrive eucarestia, ringraziamento.
Mt 11,20-24 Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».