
da Dili TIMOR EST Ne ha fatto di mare questa barca di Ataùro. Ne ha prese di onde, di vento, di sole. Era un albero, un tempo. Non l’avrebbe mai detto che da simbolo dell’immobilità aggrappata alla terra, sarebbe divenuto mezzo per trasportare uomini e cose sospesi sull’acqua. Il traghetto da Atauro a Dili non c’è ogni giorno. Ieri quindi abbiamo attraversato da Maquili in barca. Partenza alle tre di notte, quando il mare è più calmo, forse stanco della giornata. Sopra di me tante di quelle stelle che nemmeno in alta montagna ne ho mai viste. Sotto di me un abisso di tremila metri di acqua. E noi, trasportati dai pescatori, affidati alla loro esperienza. Senza gli altri non sapremmo fare nulla, non c’è titolo di studio che ci dia autonomia totale. L’autorità viene dalla vita, dal vissuto. Per questo gli unici veri insegnanti sono coloro che imparano di continuo.
Lc 4,31-37 Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
