
Perché il mondo sia salvato. Ecco la missione di Gesù: salvare tutti, costi quello che costi. Quel tutti lo pagò caro, perché salvare il mondo non era previsto. Il popolo di Gesù si aspettava che salvasse i destinati alla salvezza e condannasse gli altri, i pagani, il mondo. Invece lui parlava di salvare chiunque, salvare il mondo intero. Ogni persona ha per lui un tale valore, che perderne una soltanto è un danno incalcolabile. Non accettarono questa sua universalità. Erano così abituati a ragionare in termini di noi/loro, che il parlare di ‘tutti’ li mandava in confusione. “Se loro valgono quanto noi pur essendo diversi, allora noi chi siamo?”, si domandavano. La loro stessa identità era in crisi, perché l’avevano costruita in opposizione ad altri. Gesù invece insegnava a costruire la propria identità sulla fraternità universale: “io sono fratello e sorella di chiunque, ovunque”.
Esaltazione della Croce Gv 3,13-17 Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».