Mia madre

Erano tutti pronti a fare largo ai parenti. È una legge di natura pensare prima a quelli di casa. È giusto. Gesù non abolisce questa norma anzi, la fortifica. Estende l’idea di parentela a tutti quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica. La fraternità con lui non è più legata al sangue ma è innestata nella pratica del vangelo. Il vangelo non è un libro che va saputo ma è una pratica che va vissuta. Vivendo secondo lo stile di Gesù, diventiamo realmente suoi fratelli, sorelle e madri. Quest’ultima parola, madre, ci toglie il fiato. Possiamo capire un legame fraterno con Gesù, ma non riusciamo a immaginare di essergli madre. Eppure, ogni volta che agiamo come lui, lo facciamo rinascere in terra. Chi attraverso di noi riceve le sue attenzioni, crede e gioisce perché davvero Dio si è fatto uomo nascendo da una madre terrena.

Lc 8,19-21 Andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».